Giornata internazionale della donna

11.03.2019

Origine della ricorrenza e storia della mimosa come fiore simbolo; la bufala dell'incendio in fabbrica.

La Giornata internazionale della donna (o come la chiamiamo più comunemente, "Festa della donna") è una celebrazione a livello mondiale, riconosciuta dall'ONU, che ha la funzione di ricordare i diritti e le conquiste sociali ottenuti nel corso degli ultimi decenni dalle donne.

All'inizio del Novecento in molte parti del mondo iniziarono a svolgersi congressi socialisti, manifestazioni e scioperi per la conquista dei diritti femminili. Ad istituire una giornata della donna fu il Partito Socialista americano, che il 23 febbraio 1909 organizzò una grande manifestazione in favore del diritto delle donne al voto (suffragio universale). Questa manifestazione ed altre rivendicazioni dei diritti femminili (come ad esempio l'aborto, la richiesta di divorzio da parte della donna, la parità tra i coniugi e la parità retributiva) fecero nascere la necessità di una data fissa per celebrare la donna.

L'8 marzo del 1917, un'altra manifestazione di donne a San Pietroburgo innescò gli eventi che avrebbero portato alla caduta dello zar (secondo il calendario ancora in vigore all'epoca in Russia, l'8 marzo russo corrisponde al 23 febbraio).

Dal 1977, anche grazie alle lotte del movimento femminista, la giornata internazionale della donna è diventata un evento promosso dalle Nazioni Unite che quell'anno invitarono tutti i paesi membri a scegliere una data per celebrare la ricorrenza annualmente. Molti scelsero l'8 marzo, basandosi sulla rivoluzione del 1917.

Nel secondo dopoguerra, la connotazione politica della ricorrenza e l'isolamento comunista contribuirono alla perdita della memoria storica delle reali origini della manifestazione. All'8 marzo venne ricondotta la commemorazione di un episodio suggestivo e assai drammatico: nel 1908 nella fabbrica tessile "Cotton" di New York, le operaie entrarono in sciopero per protestare contro le disumane condizioni di lavoro alle quali erano sottoposte. Lo sciopero proseguì per giorni finché, l'8 marzo, il proprietario della fabbrica chiuse le operaie all'interno bloccando tutte le uscite. Lo stabilimento fu devastato da un incendio e oltre un centinaio di operaie prigioniere fecero una fine terrificante.

Questo avvenimento è stato uno dei tanti espedienti per mantenere vivo lo spirito della celebrazione. In realtà, tutto questo sembra essere una leggenda, infatti non è mai esistita nessuna fabbrica Cotton a New York e l'incendio può essere ricondotto a un altro incidente che avvenne il 25 marzo 1911, ovvero la strage della Triangle Waist Company in cui morirono 146 lavoratori immigrati, in prevalenza italiani ed ebrei. Questo disastro ha poco a che fare con l'emancipazione femminile e con la giornata della donna.

La tradizione della mimosa è solo italiana, anche se in moltissimi paesi è usanza regalare fiori alle donne l'8 marzo. Appena finita la seconda guerra mondiale si festeggiò l'8 marzo per la prima volta in maniera più o meno "ufficiale"; secondo i racconti dell'epoca, si voleva utilizzare come fiore simbolo della festa la violetta, un fiore con una lunga tradizione nella sinistra europea che però era costoso e difficile da trovare. L'Italia era appena uscita dalla guerra, molti si trovavano in condizioni economiche precarie e avrebbero avuto difficoltà a procurarsi le violette. Dunque una ex partigiana, Teresa Mattei, propose di adottare un fiore molto più economico, che fiorisse alla fine dell'inverno e che fosse facile da trovare nei campi: la mimosa, la quale ebbe grande successo e la cui tradizione si mantiene ancora oggi.

Questa ricorrenza è stata associata alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Fonti ONU invitano ad operare affinché nel mondo si possa raggiungere una effettiva parità di genere entro il 2030.

Secondo noi, la vera emancipazione femminile avverrà nel momento in cui non sarà più necessario festeggiare questa ricorrenza, che non fa altro che evidenziare delle differenze le quali non dovrebbero esistere. Per non fare di questa festa un'esaltazione delle diseguaglianze di genere sarebbe più giusto ricordare solo le donne che hanno lottato affinché la parità di genere fosse la normalità.


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